Hotel Ristorante "ROSA BIANCA" da Moreno a Dovadola
Benedetta Bianchi Porro, nata a Dovadola nel 1936, è una bambina sensibile, bella e intelligente, ma presto si ammala di poliomielite.
Già dai primi anni di scuola sogna di laurearsi in Medicina per aiutare tutti, e dopo i 17 anni supererà numerosi esami all'Università di Milano.
Potroppo la colpisce prima una progressiva sordità, poi nel 1956 un gravissimo morbo ai centri nervosi.
Resterà paralizzata e infine anche cieca; comunicherà solo don un filo di voce e a segni convenzionali con una mano. Ma il suo spirito non si spegne: è circondata da tanti amici, è lei che dà agli altri più che ricevere. Immobile, canta le meraviglie della vita e della fede.
L'ultimo suo giorno terreno, il 23 Gennaio 1964, una rosa bianca sboccia nel suo giardino "un dolce segno" dice Benedetta alla mamma... da qui il nome dato alla tenuta che ora ospita l'Hotel Ristorante.
Le sue lettere, le pagine del suo Diario superano i confini e in tutte le lingue la fanno conoscere al mondo.
L'Abbazia di S. Andrea a Dovadola, dove riposa con la sua immagine di mano dello scultore Angelo Biancini, è meta di continui pellegrinaggi.
La Chiesa sta svolgendo il processo di beatificazione, ma chi conosce Benedetta la considera già Santa.
L'"Annuncio"
è il nome della rivista che parla di Benedetta, grazie ad Anna Cappelli che è stata da sempre l'anima dell'Associazione che porta il nome di Lei, centro di diffusione di speranza e di conforto a chi soffre.
In un Museo, nel centro di Dovadola, sono raccolti tutti i suoi ricordi e le innumerevoli testimonianze di chi ha scritto di Lei, più un suo ritratto dipinto da Pietro Annigoni, "il pittore delle regine".